E’ giusto che i presidenti e tutti i contradaioli siano a
conoscenza di un fatto: mai come quest’anno il Palio è stato a rischio!
Dopo 14 edizioni è innegabile il fatto di aver avvertito da
parte della gente (staff, volontari dello stand e partecipanti) un sentimento
di “stanca”, se a questo si aggiungono
alcuni episodi spiacevoli accaduti nelle recenti edizioni, ci siamo trovati a riflettere seriamente sulla
convenienza di organizzare anche quest’anno il Palio o se modificarne
drasticamente il format.
Oltre a nostri problemi organizzativi, un dubbio ci affliggeva maggiormente: è pronto il Villaggio a fare a meno del Palio?
A nostro parere, no!
Non si può negare la fatica che costa prepararlo, sia a noi dello staff che alle contrade. Non si possono non notare le problematiche e le
discussioni che crea, non si può tralasciare lo stress da
organizzazione/competizione che si avverte il mese precedente al suo inizio ma
è lampante che il Villaggio, proprio dal quel giorno di inizio Palio viva le sue
settimane più belle, dove problemi e diatribe non possono e non devono
cancellare il sentimento di festa che regna per dieci giorni in Oratorio.
Anche
a vederla dal lato più negativo, magari la gente può non volerne più sapere del
nostro Palio, ma cosa popolerebbe cosi tanto l’Oratorio e lo renderebbe così
vivo come in quei giorni?
Dopo molte riunioni più o meno accese ci siamo resi conto
che alcuni cambiamenti da introdurre erano necessari ma soprattutto che in base
alle nostre forze non siamo ancora pronti a creare una festa nuova di zecca;
avendo tutti sempre meno tempo purtroppo da dedicarvi abbiamo deciso di
riproporre alla gente ciò che sappiamo fare meglio: IL PALIO.
Tenendo conto di tutto ciò, il Palio di quest’anno sarà un
mix di tradizione ed innovazione che cercherà di risolvere il problema
della “stanca” con l’introduzione di
iniziative inedite e di un regolamento nuovo dove sorte e fortuna saranno un
elemento fondamentale per cercare di abbassare i toni di competitività che in
questi ultimi anni hanno creato qualche dissapore.
La competitività, appunto: questo è un discorso delicato che
spesso rovina l’allegria e la spensieratezza della manifestazione. E' ovvio che
a tutti piace vincere ma tante volte l’agonismo è stato davvero eccessivo.
Quindi oltre che ad appellarci, come sempre, al vostro buon senso, quest’anno
introduciamo il fattore C, ossia la fortuna
che potrà premiare o vanificare tanti sforzi; questo è un
“non-si-sa-quanto-efficace” metodo per provare a fare riflettere i partecipanti.
Dopo questa premessa non ci resta altro che invitarvi a
vivere il Palio nel migliore dei modi ricordandovi che è solo una festa e la soddisfazione
finale non dovrebbe dipendere da una vittoria o da una sconfitta ma dalla buona
riuscita della festa stessa.
La fatica sarà per tutti noi ancora tanta, vediamo
di non vanificarla!
Ovviamente alla fine si tireranno le somme, si valuteranno
le nostre scelte e nel giudicarle vi preghiamo di tenere conto di una cosa:
tutte le scelte sono state fatte per cercare di non fare morire una festa ormai
diventata tradizione (15 edizioni!!!).
Una tradizione che ci viene realmente invidiata da
tutta la provincia!
Quindi scusateci se faremo errori o i cambiamenti
introdotti non vi troveranno d’accordo ma davvero non ce la siamo sentita di
privare il Villaggio Prealpino del suo prezioso Palio!
Del resto il Preal senza
Palio non si riesce ad immaginarlo, sarebbe un po’ come un mondo senza
Nutella... POCAROBA!!!
Si invitano tutti i Presidenti di
contrada a trasmettere ed infondere ai propri contradaioli lo spirito di
comunità evitando inutili e sgradevoli
polemiche ed eccessivi agonismi che possano minare il concetto di unione
e fratellanza che contraddistinguono il nostro Palio di S. Giulia.
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